Si terrà a Lione, in Francia, dal 2 al 4 ottobre prossimi la European Fair Trade Fair, ospitata presso la Halle Tony Garnier. Uno spazio specifico Business-to-Business ospiterà gli operatori del settore il 2 e il 3 ottobre e AGICES parteciperà attivamente all'iniziativa. Vi parteciperanno rivenditori, distributori sui tre livelli, ma anche direttori d’acquisto e enti locali che partecipano all’esperienza delle Fairtrade Towns, o Città Equosolidali, come le definiamo in Italia.
Una parte di grande profilo la occuperanno i meeting strategici dei direttivi di FLO e WFTO, oltre agli specifici incontri pubblici su corporate purchasing e public procurement, oltre a un’ulteriore riflessione sui percorsi di certificazione in corso.

Piccoli trasformatori di caffè inglesi contro Fairtrade: troppa burocrazia!

La Fairtrade Foundation inglese è sotto accusa dei piccoli tostatori di caffé per averli sovraccaricato di incombenze amministrative proprio nello stesso momento in cui annunciava l’accordo con Starbucks, diventato oggi il principale venditore di caffè equosolidale al mondo.
La rivista di settore Coffee House, infatti, gli ha chiesto di rispondere al fatto che gli operatori lamentavano che la quantità di caffè richiesta da Starbucks rendeva, agli altri operatori certificati, difficile l’accesso al caffé certificato. Fairtrade ha risposto di avere, in realtà, lavorato per avere una quantità di caffé sufficiente disponibile, certificando le piantagioni da cui Starbucks già si forniva in precedenza. Ma molti trasformatori oggi in Inghilterra accusano la Fairtrade Foundation che le nuove linee guida introdotte per la certificazione della materia prima sono difficilmente implementabili da parte delle piccole imprese a causa del grave carico burocratico che introducono. “Fairtrade lavora per i grandi”, hanno accusato dalle pagine di settore. La Fondazione risponde vantando la propria accuratezza negli audit. Ma davvero “grande è più equo che piccolo”, le replicano nei forum molti addetti ai lavori, solo perché ha staff a sufficienza da dedicare a carte e linee guida?

… arriva anche la musica equosolidale

Una coalizione di musicisti di Portland ha lanciato la “Fair Trade music”, con l’idea di diffonder una campagna in tutto il mondo per il riconoscimento di un minimo salario dignitoso anche per i lavoratori del proprio settore.
La campagna non è solo una provocazione, ma sotto l’egida della American Federation of Musicians e del Labor Education and Research Center, lancia l’idea di “certificare”, o quanto meno dare maggiore visibilità, con specifici adesivi e loghi, ad artisti, etichette ed eventi che utilizzino solo risorse umane a salario dignitoso.